Cerchi un bed and breakfast a Castellaneta, in provincia di Taranto perché sei qui magari per una gita culturale per vedere le architetture civili (la Cattedrale o Chiesa di San Nicola, il Palazzo Baronale, il Palazzo Sarapo, la Fontana Monumentale Centrale in Piazza Umberto I, il monumento a Rodolfo Valentino), le architetture religiose (le chiese nella zona antica), i siti archeologici che testimoniano gli insediamenti rupestri, alcuni dei quali di origine medievale (V-X secolo), le gravine (la Gravina di Castellaneta, la Gravina del Porto, la Gravina di Santo Stefano) o ancora per prendere parte ad eventi come il Premio Rodolfo Valentino a maggio, la Fiera di Sant’Anna e il corteo storico medievale a fine luglio, la Sagra da far’nèdd’ e dei sapori di Puglia’ e la Fiaccolata della Madonna Assunta ad agosto, il Presepe vivente il 26 dicembre? Rivolgiti al B&b LuiRo di Castellaneta.

Perché scegliere noi? Tanti i motivi. Innanzitutto, il nostro bed and breakfast si trova in un’ottima posizione: Vico San Domenico n.4, in pieno centro storico a Castellaneta. Inoltre, la nostra struttura dispone di fantastici appartamenti (LuiRo e La Piccola Volta) che ti permetteranno di soggiornare nella magnifica location della Terra delle Murge, potendo contare su tutti i comfort possibili ed immaginabili: dall’impianto di climatizzazione al riscaldamento autonomo, dal bagno privato con doccia alla tv, dall’angolo cottura alla preparazione della prima colazione, dalla sveglia al mattino alle informazioni sui posti d’interesse locali.

Potrai accedere facilmente a tutti i servizi e ai posti d’interesse di Castellaneta.

Prezzi ultracompetitivi e massimo benessere. Ecco perché scegliere B&b LuiRo di Castellaneta.

 

Castellaneta, comune italiano della provincia di Taranto, posizionato al centro delle gravine, ha una storia davvero affascinante. Le origini vanno fatte risalire all’età del bronzo (periodo tra 2000-1000 a.C.) con le prime tracce di insediamento rappresentati da vasi e vari manufatti. La leggenda vuole che Castellaneta sia stata fondata da Diomede, arrivato qui insieme ad un gruppo di Etoli, a seguito della distruzione di Troia. Nel corso degli anni, la città fu chiamata “Castanea”, poi “Castellanetum” durante l’Alto Medioevo. “Castanea” quindi fu una delle città devastate dai Saraceni nell’842.

In seguito, gli abitanti decisero di creare una città fortificata, per difendersi al meglio dagli attacchi nemici. Il nome “Castellanetum” deriverebbe quindi da “Castellum Unitum”. Nel 1081, la città fu conquistata dal normanno Roberto il Guiscardo e 7 anni dopo fu sede di vescovado. Con Carlo d’Angiò, gran parte di quella che è oggi l’Italia del Sud diventò un insieme di feudi. Castellaneta non fece eccezione e nel 1269 passò nelle mani del barone Oddone di Soliac che governò in maniera empia e violenta, tanto è vero che fu privato del feudo e bandito dal regno da Carlo II, figlio di Carlo d’Angiò. Fino al 1419, perciò, Castellaneta fece parte del Principato di Taranto. Poi, Giovanna II d’Angiò, figlia di Carlo d’Angiò, la nominò Città Regia fino al 1434.

 

Dopodiché ritorno al Principato di Taranto. Giovanni Antonio del Balzo Orsini fu l’ultimo principe della città che in questa fase attraversò numerosi conflitti fra Spagnoli e Francesi. Nel 1463, divenne feudo del principe di Altamura, Francesco del Balzo; due anni dopo, Castellaneta passò alla Corona Aragonese. Il 1503 fu uno degli anni più indimenticabili per la storia della città. L’anno del “Sacco” di Castellaneta: Luigi d’Armignac, duca di Nemours, assediò con le truppe francesi la città. Castellaneta non aveva artiglieria e provò a trattare offrendo ai francesi migliaia di libre d’oro.

Il duca di Nemours ne pretendeva tre volte tanto, minacciando di mettere Castellaneta e ferro e fuoco. La città, però, grazie all’aiuto dei soldati spagnoli, riuscì a resistere in maniera stoica, aiutata anche dall’aggressione che gli spagnoli fecero ai francesi nella città di Ruvo. Castellaneta si guadagnò perciò l’appellativo de la “Fedelissima Civitas” da parte di Ferdinando il Cattolico, Re di Spagna. Gli abitanti si aspettavano quindi di non vedere mai più la città diventare feudo del tiranno prepotente di turno, ma le cose non andarono così, tanto è vero che nel 1519 Castellaneta passo nelle mani di Guglielmo De La Croy.

Il feudatario fiammingo non venne visto di buon occhio dalle famiglie castellanete più ricche che decisero di fuggire, rifugiandosi con le loro mandrie nelle città vicine. Purtroppo, Castellaneta andò in crisi, al punto che, dopo un anno, Guglielmo De La Croy cedette il feudo al marchese napoletano Nicola Maria Caracciolo che, a sua volta, fu obbligato a venderla per difficoltà economiche a Nicola Bartinotti Piccolomini. Questo fu il periodo storico meno propizio per la città che fu gestita dai mercanti liguri. Si successero poi Giancristoforo De Franco (1624-1633), Gianandrea Gentile (1633-1649), i baroni La Monica (1650-1665) e i De Mari (fino al 1700). Nello specifico, Carlo de Mari l’acquisto per 70.000 ducati, diventando Principe.

Il 1806 fu l’anno dell’Alienazione del Feudalesimo decretato da Gioacchino Murat, re di Napoli, dopo il decreto Napoleonico. Nel 1858, Garibaldi, camuffato da venditore di candele incontrò alcuni castellaneti nel fondo rustico “La Torretta” e due anni dopo gli abitanti votarono per l’annessione al Regno d’Italia. Gli anni a venire furono quelli del brigantaggio. Uno dei briganti più noti fu Antonio Locaso, ‘u Craparidd, che venne giustiziato dalle milizie del regno d’Italia.

Durante la Grande Guerra, Castellaneta diede un importante contributo di uomini, tanto è vero che oggi nei paraggi del cimitero c’è un monumento accerchiato da tanti alberi, uno per ogni eroe caduto in battaglia. Nella Seconda Guerra Mondiale, dopo la ritirata dei tedeschi, la città fu bombardata e persero la vita 27 tra cittadini, carabinieri e bambini, a causa dello scoppio di due granate. Il comune ebbe la medaglia di bronzo al valore civile.

Castellaneta è nota per tutta una serie di festività, eventi e di sagre che attirano l’interesse dei turisti, dei mass media e, naturalmente, dei castellanetani. Obiettivo di questo articolo è quello di presentarli uno ad uno:

- Il 3 febbraio si tiene la festa di San Biagio con la tradizionale benedizione della gola

- Il 19 marzo si tiene a Fanova il falò di San Giuseppe

- Dal giovedì Santo a Castellaneta hanno inizio i riti della Settimana Santa: si inizia con la visita dei sepolcri e si prosegue con la processione dei Misteri di Venerdì Santo e con quella del Cristo Morto del Sabato Santo

- Ad aprile, sempre, c’è la tappa dello European Challenge Tour di golf 

- A fine maggio si tiene il Premio Rodolfo Valentino, in onore del divo del cinema muto, nato a Castellaneta nel 1895. Nel corso delle varie edizioni, hanno presenziato VIP del calibro di Nathalie Caldonazzo, Gabriel Garko, Beppe Fiorello, Pippo Baudo, Massimo Ghini

- A fine luglio, c’è la Fiera di Sant’Anna e il corteo Storico medievale

- Ad agosto si tiene la Sagra da far’nèdd’ e dei sapori di Puglia’. Per più di 2 chilometri nel borgo antico, è possibile assaggiare tutti i piatti tipici, molti dei quali a base di Far’nèdd, la vecchia farina ottenuta dalla macinazione di orzo e ceci. Tra le squisitezze vanno annoverate le friselle con olio extravergine, focaccia, orecchiette e fricelli, formaggio fresco, mozzarelle, carni al fornello, frutta, dolci e vino

- Sempre ad agosto ci sono sia la Fiaccolata Madonna Assunta con Sbandieratori (14 agosto) che la processione in mare della Stella Maris, protettrice della frazione marittima (15 agosto). In genere, a fine mese c’è il Rockfest, dedicato a tutte le band musicali emergenti di Castellaneta

- A novembre a Castellaneta c’è il corteo e mercato medievale nell’antico borgo

- A Natale, c’è la pizzica e il 26 dicembre infine c’è il presepe vivente nel centro Storico

Questi i principali eventi a Castellaneta.

Una delle personalità più importanti della storia del comune di Castellaneta, situato al centro della zona occidentale della provincia di Taranto, è di sicuro quella di Rodolfo Alfonso Raffaello Pierre Filibert Guglielmi di Valentina D’Antonguella, nome d’arte Rodolfo Valentino. L’attore e ballerino italiano del cinema muto, considerato nell’immaginario collettivo come uno dei più grandi divi cinematografici di ogni tempo, nonché sex symbol e latin lover, nacque a Castellaneta il 6 maggio del 1895.

Ed è proprio da Castellaneta che inizia la storia di Rodolfo Valentino, in quanto frequento qui le classi elementari per poi trasferirsi a Taranto con la famiglia nel 1904 e due anni dopo a Perugia, anche per via della difficile condizione economica che dovette affrontare per via della prematura scomparsa del padre. Passo tre anni presso l’ONAOSI (Opera Nazionale Assistenza Orfani Sanitari Italiani). Durante i primi anni del collegio, veniva spesso deriso dai suoi coetanei per via delle sue orecchie appuntite. Paradossale per uno dei latin lover più noti di sempre.

Venne espulso dal collegio, per via della sua indisciplina. Nel 1909 provò ad entrare nel Collegio Navale Morosini della Marina a Venezia. Venne però scartato per problemi alla vista. Perciò, conseguì il diploma in agraria a Genova all’istituto Bernardo Marsano di Sant’Ilario e ritornò a Taranto. Dopo pochi mesi, Rodolfo Valentino si recò a Parigi in vacanza, ma spese tutti i soldi che aveva, tanto è vero che chiamò la famiglia per il denaro necessario per ritornare a Taranto. Da questa esperienza, però, capì che voleva fare il ballerino.

Decise di sfondare in America, anche perché il musicista tarantino, Domenico Savino, aveva trovato qui la definitiva consacrazione. Rodolfo conosceva molto bene la sorella di Domenico e nel 1913 si imbarcò sul mercantile Cleveland. Arrivò a New York il 23 dicembre e lavorò prima come giardiniere e poi come cameriere. Qui incontrò Domenico Savino che gli regalo un tight. Si recò al Night-Club Maxim dove venne assunto come taxi dancer, vake a dire partner a pagamento per balli in coppia. Le mance generose delle signore gli permisero di superare le ristrettezze economiche. Da lì, nacque la fama di latin lover di Rodolfo, visto che ebbe una relazione con la ballerina Bonnie Glass che lo assunse per 50 dollari a settimana. Poi, fece coppia con un’altra ballerina per sei mesi: Joan Sawyer.

Dopodiché, il ballerino di Castellaneta si trasferì a San Francisco. Fu assunto da una compagnia teatrale di operetta, dove incontrò Normann Kerry, attore statunitense e divo del cinema muto, che gli suggerì di trasferirsi ad Hollywood. Girò qui alcuni film come comparsa. Il 1921 fu poi l’anno della definitiva consacrazione, in quanto recitò ne “I quattro cavalieri dell’Apocalisse” nel ruolo di Julio Desnoyers.

Diventò quindi uno dei primi divi di massa, uno dei primi sexy symbol, essendo di una bellezza considerata straordinaria e di un fascino magnetico che gli permisero di dettalre le mode (abiti alla Rodolfo Valentino, capelli alla Rodolfo Valentino, stivali alla Rodolfo Valentino). Recitò poi in altri film, come Lo Sceicco (1921), Sangue e Arena (1922), Aquila Nera (1925) e, postumo, Il Figlio dello Sceicco (1926). Il suo ruolo di attore, quello che poi lo ha reso celebre, era quello dell’eroe romantico che con l suo sguardo (ndr sguardo alla Rodolfo Valentino) ipnotizzava la protagonista di turno. Nel 1925 acquistò una villa sulla collina di Beverly Hills: il Nido del Falco. Tappeti di valore, lampadari di cristallo, parco di sei ettari dove si poteva andare a cavallo. Morì alle 12:10 del 23 agosto del 1926 all’età di 31 anni presso il Polyclinic Hospital di New York, dove era stato ricoverato per un’infiammazione all’appendice e per un’ulcera gastrica, malore di cui soffriva da tempo. Sarà un caso ma nel 1895, anno della nascita di Rodolfo Valentino a Castellaneta, nacque anche il cinema. E nel 1986, anno della morte del divo a New York, finiva l’era del cinema muto. Castellaneta ricorda Rodolfo Valentino con il premio nel cineteatro, dove si riuniscono gli appassionati di cinema e spettacolo di tutto il territorio.

La città di Castellaneta offre ai suoi visitatori molti eventi a cui partecipare, tra i quali Vi segnaliamo i più importanti e caratteristici:
· Sagra da far’nèd e dei sapori di Puglia. (Agosto)

Si sviluppa per oltre 2 km nel borgo antico, proprio dove nasce il B&B LuiRò.

La sagra offre la possibilità di degustare piatti tipici e vini autoctoni pugliesi, senza dimenticare la far’nèdd, farina utilizzata anticamente, ricavata macinando orzo e ceci.
· Notte Bianca (14 Agosto)
· Fiera di Sant’Anna e Corteo storico medievale (fine Luglio)
· Riti della Settimana Santa (Giovedì – Venerdì – Sabato Santo)
· Presepi nel Centro storico
· Serate danzanti (Luglio e Agosto)
· Festa Patronale della città di Castellaneta in onore di “S. Francesco” (Maggio)

© Bed and Breakfast a Castellaneta LuiRo